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Antonio Boatto
Parvula
...E aggiunse: Neppure lui sa dove arriva; sembra libero di andare dove vuole, mentre è obbligato a fare il percorso migliore, quello che gli ostacoli gli permettono, che gli è più idoneo, senza nulla perdere della sua dignità di fiume...
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Parvula è un prurito della coscienza che ha saputo trovare forma di parola. È uno sguardo, per nulla disincantato, sul meraviglioso dramma della puntualità quotidiana, della condanna di non poter essere altro che uomini.
Antonio Boatto è nato nel 1936 a Santo Stino di Livenza (VE).
Conclude la sua formazione culturale classica ed artistica a Milano, città che segna anche linizio della sua attività, prima di educatore e poi di artista. Dopo un breve periodo dinsegnamento, convinto della validità estetica del movimento filosofico postmoderno, si dedica alla pittura e alla scultura con uno stile personale autonomo e inconfondibile. Attraversa così gli ultimi decenni della vicenda figurativa italiana realizzando numerose opere storiche di grandi dimensioni e a livello internazionale, quali il Presbiterio della Chiesa di St. Anns a New York, la Volta del Duomo di S. Marco a Pordenone, lAbside del Santuario Madonna Queen National Shrine di Boston e la Porta Maggiore della Cattedrale di Vicenza. Linteresse onnipresente per la letteratura e per la filosofia, ben leggibile anche nei suoi manufatti artistici, fa capolino con determinazione nella fortunata raccolta di poesie Sfinitezza (2006), nelle originali riflessioni filoso-fiche del Diario Metafisico (2008) e in Parvula, microstorie (2009).
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Pietro Civitareale
L'Angelo di Klee
Non accendo nemmeno la luce e mi infilo nel letto, cercando di non fare rumore. Ma Manuela non dorme, perché la sento muoversi e, dopo qualche istante, aderire con tutta se stessa contro la mia schiena, una gamba tra le mie, i seni sulle mie sca-pole e una guancia incollata alla mia.
- È molto bello! - dice dopo un po.
- Ti credo sulla parola - rispondo.
- Io mi riferivo al libro - aggiunge lei.
- Anchio.
- Spiritosone! - esclama.
E quasi mi stacca un orecchio con un morso...
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Pietro Civitareale è nato a Vittorito (LAquila) nel 1934. Nel 1960, per motivi di lavoro, si trasferisce ad Alessandria e successivamente a Firenze, dove tuttora risiede.
Come poeta, ha allattivo una decina di volumi di versi in lingua e in dialetto (Un modo di essere, 1983; Il fumo degli anni, 1989; Solitudine delle parole, 1995; Le miele de ju mmierne, 1998; Ombre disegnate, 2001; Quele che remane, 2003); come saggista, si è occupato dellopera di Valeri, Betocchi, Fortini, Clemente, Luzi, Joyce, Beckett, Grass, Musil, Pessoa, Lorca, e di alcuni aspetti dellarte contemporanea; come narratore ha pubblicato un volume di racconti, ispirati alla sua terra dorigine, intitolato Vecchie storie, 2002; come traduttore, ha curato tra laltro unantologia delle poesie di Pessoa, Lenigma e le maschere (1993 e 1996), e unedizione parziale delle Novelle esemplari di Cervantes (1998).
Studioso della poesia in dialetto, ha pubblicato la raccolta di scritti critici Poeti in romagnolo del secondo Novecento (2005) ed ha curato lantologia Poeti in romagnolo del Novecento (2006).
Ha curato inoltre lantologia di poeti italiani contemporanei La narración del desengaño (Zaragoza - Madrid 1984) e lantologia Cile, poesia della resistenza e dellesilio, Firenze 1985.
Finalista in numerosi concorsi letterari, ha vinto il Premio Michele Cima 1982, il Premio Tagliacozzo 1988 e il Premio Scanno 1992 per la poesia; il Premio Internazionale Pisa-Ultimo Novecento nel 1980 per la saggistica e il Premio Trinità 1981 per la traduzione.
Suoi scritti si trovano su riviste e quotidiani italiani e stranieri. Alcune sue opere sono state tradotte in varie lingue.
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Anna Pacifico
Se hai musica nel cuore
Lo vidi andare via maestoso e sicuro, senza voltarsi, arrotolato nell'addio.
Un Orfeo ligio al patto con gli dei.
Io, negli inferi, l'ho aspettato e lo aspetto ad ogni stagione, calando insieme ai tramonti, inseguendo le nubi, dissolvendomi nel buio del silenzio.
Lui resta il dolce ricordo dell'alba.
Quando mi strinse le mani, sentii che quella era la stretta che attendevo, tenera e sicura.
Pochi mesi dopo sarei stata perseguitata dal desiderio morboso di sapere se da quella volta era rimasto anche in lui il marchio del nostro primo incontro.
Quegli anni, appena un passaggio.
Mi mancano le tue mani
urlavo in silenzio.
Restai a lungo nella sua casa, con l'immagine di lui al piano, concentrato nell'attimo di una foto, teso in un finale
pianissimo, come il bacio inviatogli prima di vedergli imboccare l'uscita.
Farewell di Chopin sostiene la mia attesa, sorge dal cuore del pianoforte...
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Anna Pacifico è nata a Mondragone, in provincia di Caserta, nel 1954.
È coniugata e madre di due figli. Ha conseguito la laurea in Storia e Filosofia presso l'Università Federico II di Napoli e ha insegnato per un decennio Lettere e Filosofia. I suoi interessi spaziano dalla Narrativa, alle Scienze Umane, alla Musicologia, alla Grafoanalisi. È autrice di recensioni, articoli e saggi relativi a tematiche storico-letterarie e sociali, pubblicati su riviste nazionali, oltre che di opere di narrativa e di poesia.
A Verona, dove vive e lavora, ha dato vita al primo Centro di lettura con il Centro culturale Il Gelso, e si fa promotrice di convegni di studio, seminari e progetti culturali. Sin dagli anni Settanta si è occupata delle problematiche inerenti la cultura delle differenze e la soggettività femminile, e ha collaborato ad Archivia-Centro documentazione donna di Verona.
È Presidente per la sezione Veneto della Società Lettere Arti e Scienze e redattrice dell'omonima rivista internazionale.
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Luciano Rognini
Il Falco e l'Aquila
...Il giovane sovrano e capo supremo della formidabile colonna di invasione mongola, il terrore dei popoli russi, abbracciò di nuovo con lo sguardo lampia pianura rivol-gendosi allovest...
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Luciano Rognini è nato da padre di antica famiglia verone-se a Torrebelvicino (Vicenza) nel 1936 e da tale anno vive nella città scaligera.
Si occupa di storia dellArte e della Musica della sua città (Verona, di conseguenza) con particolare riguardo alla ricerca su documenti in base ai quali ha riportato allattenzione degli studiosi numerosi artisti del passato dimenticati o sconosciuti.
È membro delle Accademie veronesi G. Cignaroli e Agri-coltura Scienze e Lettere, e di quella Olubrense in Liguria.
Sotto la direzione di Licisco Magagnato e Lanfranco Franzoni ha partecipato alla stesura di cataloghi di mostre artistiche organizzate da musei civici (anni 1974, 1978, 1979, 1986, 1988).
Ha collaborato al Dizionario Biografico degli Italiani dellEnciclopedia italiana Fond. E. Treccani, vol. 56°, Roma 2001. Partecipa tuttora con saggi a numerose riviste culturali: Studi Storici L. Simeoni, Atti e Memorie dellAccademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, Verona Illustrata, Annuario Storico Zenoniano, Annuario Storico della Valpoli-cella, istituzione culturale questa di cui è socio fondatore, Quaderni per la Storia dellUniversità di Padova, Quaderni Culturali Caprinesi.
Ha partecipato con suoi studi ad alcuni volumi editi dalla Banca Popolare di Verona: Maestri della Pittura Veronese (1974), La Musica a Verona (1976), Chiese e monasteri a Verona (1980) e nel Veronese (1981), Il Paesaggio agrario nella pittura e nelle mappe (1982).
Sue consulenze sono state richieste dal Victoria and Albert Museum di Londra, dal Metropolitan Museum di New York, dallUniversità dellOklahoma (U.S.A.).
Fra le pubblicazioni più significative si ricordano: Tarsie e intagli di fra Giovanni da Verona a S. Maria in Organo (1985) che ha ottenuto un lusinghiero successo anche internazionale; Il monastero di Sezano in Valpantena (2000); S. Maria di Nazareth di Verona. Nella storia, nella poesia, nellarte (2002); La chiesa di S. Maria in Organo. Guida storico-artistica (2002); Palazzo rosso. La Villa Bevilacqua Lazise Cometti, un gioiello della Valpantena (con M. Pasa) 2006; La Madonna Assunta di Gianbettino Cignaroli per il monastero di S. Elisabetta di Verona, 2007; La sagrestia di S. Maria in Organo, 2007; S. Maria Nascente di Sorgà. La storia, larte, il restauro, 2008. Coltiva notevole attenzione per la storia tardoromana e bizantina: Presenze bizantine a Verona e veronesi nellImpero dOriente in Per Alberto Piazzi (1988).
Collabora con Il Giornale di Giulietta (trimestrale) di Giulio Tamassia.
Con Bonaccorso Editore ha pubblicato Come Giulietta, romanzo 2005 e Il falco e laquila, romanzo 2009.
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Francesco Belluomini
Villa Giulia
Si può sempre sperare di arrivare lontano nella propria vita, di raggiungere traguardi impensabili a prescindere dall'età. Ma lo scorrere del tempo inesorabile lascia spesso poco spazio all'illusione, specialmente quando ti accorgi di non essere arrivato da nessuna parte nell'arco dei tuoi molti anni. Così cerchi di aggrapparti ad ogni appiglio che la quotidianità ti mette a disposizione, per andare avanti tra gli acciacchi e momenti di euforia di breve durata. Nonostante che niente ti sembri risolutivo del problema....
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Francesco Belluomini è nato a Viareggio nel 1941. Fondatore e Presidente del Premio Letterario Camaiore, ha pubblicato libri di poesia, romanzi, poemi, opere antologiche e monografiche.
Il 3 giugno 2009 è uscita, edita da Lietocolle, la traduzione in lingua spagnola, a cura di Emilio Coco, del volume Occhi di Gubìa con il titolo Escobenes.
Suoi testi sono apparsi su numerosi periodici e riviste specializzate. È presente nel sito Poesia Italiana del Secondo Novecento (Italian Poetry) patrocinato dall'ONU.
Da oltre trent'anni svolge intensa attività letteraria e culturale. Vive a Lido di Camaiore.
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Prefazione di
Paolo Ruffilli
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Francesca de' Manzoni Boschini
Il canto dell'amicizia
La donna, messa a fuoco nel vivo della propria interiorità, fino alla sua più riposta essenza, attraverso un tracciato esistenziale necessariamente influenzato dalla realtà...
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Francesca de' Manzoni Boschini vive a Verona da oltre 30 anni e qui ha concluso la sua lunga carriera di insegnante. Nata a Bologna nel 1920 da padre cadorino e da madre meridionale, è vissuta in sedi diverse (Fiuli e Veneto soprattutto). Ha vissuto come vocazione famiglia e scuola.
Partecipa con vivo interesse alla vita culturale, specie letteraria; mantiene relazioni amichevoli con uomini di cultura, dietro la cui sollecitazione si è decisa a pubblicare liriche e prose.
Della sua produzione si sono occupati critici quali Giorgio Bárberi Squarotti, Davide Agnani, Paolo Ruffilli, Arnaldo Ederle, Pasquale Maffeo, Rienzo Pellegrini e altri.Sue liriche sono apparse in varie riviste culturali. Aghe risultive ha suscitato apprezzamenti da parte di friulanisti, di glottologi anche stranieri e una presentazione nel mensile Poesia (aprile 2005) da parte del critico Fabio Simonelli. Alcune liriche friulane sono state tradotte da un insigne studioso, il dott. L. Craffonara, in ladino badiotto.
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Prefazione di
Marco Ongaro
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Enrico Bussola, Francesco Castelletti, Silvia Catelli, Fiorella Fasoli, Giuseppe Ferraro, Norberto Franco, Massimo Lanza, Elisa Monese
Il vagito delle azalee
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Il corso di Scrittura Creativa della Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Verona giunge così al numero perfetto recando più o meno inconsapevolmente il bagaglio di chi, negli anni precedenti, ha lavorato da precursore senza immaginarlo...
Per quanto il maestro possa contare sull'esperienza accresciuta dagli anni, non gli è dato indovinare le vie che i diversi talenti in gioco sapranno intraprendere sotto il suo stimolo. All'inizio spera, poi scava, quindi passa al setaccio il materiale portato a galla e aspetta di riconoscere il giro di boa...
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Beppe Calabretta
Il pescatore di sassi
Era quasi la fine di giugno. A quell'ora del mattino in cui il sole comparendo all'orizzonte sembra un lecca lecca che si alza lento per essere succhiato, con quel suo colore rosso arancio e il contorno pulito e nitido senza l'alone che nei mesi più caldi lo sfoca. A quell'ora di fine giugno c'era un'aria frizzantina che veniva dal mare e ne esaltava gli odori.
Bruno Carcade passeggiava lungo la riva di quel mare a lui tanto caro, con i calzoni rimboccati fino al ginocchio, godendo di quell'aria, di quegli odori, del tepore dell'acqua che ad ogni ondata gli bagnava i piedi, della rena compatta che non riusciva a trattenere le sue orme.
Era solo e il silenzio era accompagnato soltanto dal rumore delle onde.
Era tornato lì dove tutto era cominciato.
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Beppe Calabretta è nato a S.Andrea Apostolo dello Ionio (CZ) il 14.12.1944. Dal 1970 vive e lavora a Lucca.
Ha iniziato la sua attività letteraria pubblicando nel 1991 il romanzo Il cielo senza sole, Serarcangeli editore, Roma. Nel 1993 ha pubblicato, la silloge narrativa Epolenep, Nero su Bianco editore, Lucca. Un suo racconto Hannah (Premio Viani per racconti inediti, Baroni, Viareggio) viene pubblicato nel 1994. Sempre con Mauro Baroni editore, Viareggio, pubblica nel 1997 il romanzo Il mondo limitato. Nel 2003 il suo racconto, La storia smarrita, viene selezionato al I° Concorso organizzato dal Consiglio di Quartiere 4 del Comune di Firenze e pubblicato fuori concorso nella raccolta Sulle strade del quartiere 4, sulle strade della nostra vita, edito a cura dell'Associazione LIB(E)RAMENTE, Amici della Biblioteca Isolotto.
Un altro suo racconto, Il bar della Cooperativa, è stato pubblicato sul n. 22 del 3 Agosto 2008 del giornale Elpis, diretto da Luciano Mirarchi, edito a cura del gruppo "Elpis zerouno" del paese natale dell'autore.
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Prefazione di
Sebastiano Saglimbeni
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Stefano Pisani
Nel silenzio
Cronache dalla città che dorme
La mano di Arianna sfiorò dolcemente quella robusta e nervosa di Teseo.
Lui si voltò e si tolse l'elmo, liberando i capelli al vento marino.
"Ti amo" le disse in un sussurro che si mescolò con il frangersi delle onde, e lei poté vedere nei suoi occhi il fuoco violento del desiderio.
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Stefano Pisani nasce a Busto Arsizio (Varese) il 22.4.1964, ma si stabilisce a Verona, dove vive tuttora, fin dall'età di 5 anni.
Laureato in Lingue e Letterature Straniere, giornalista musicale, musicista tuttora in attività con una discreta discografia indipendente (nei primi anni '80 ha fatto parte di uno dei gruppi pionieri del metal nazionale, Spitfire, di cui è stata pubblicata nel 2002 la raccolta postuma Heroes in the Storm; attualmente suona con il gruppo rock EX), viaggiatore instancabile, organizzatore di concerti e mostre, ha scritto nel 1990 C.S. Lewis: il mito del pianeta silenzioso e nel 1992 Uomo metafora e altri racconti. Con questo libro torna al tema della poetica della psichedelia e del silenzio.
Nel silenzio, dal sottotitolo, che non va inteso generico, "Cronache dalla città che dorme", una silloge di luminose prose, dai movimenti vibranti, a firma di Stefano Pisani che con questa fatica riprova ad azionare il valore della scrittura, come strumento di evasione e di equilibrio, aggiungendola a una delle sue prime di esordio, Uomo metafora e altri racconti, divulgata, con una certa eco, alcuni anni or sono...
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Prefazione di
Massimo Mattei
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David Iozzi
Tardi Argento
La vista della città muove da un improvviso ricovero che suggerisce l'abbandono del colle, gli alti canti dei frati in preghiera, i loro sguardi accorati e furtivi.
A valle le maglie si stringono, ma è con l'entrata in città che tutto si ferma nel puzzo. C'è chi nell'attesa strombazza, chi s'immagina impossibili pertugi per avanzare di un metro, chi ne approfitta per perdersi.
Spento il motore e sceso di macchina, inspiro profondamente.
E' un anno scandito da soprassalti ospedalieri che rincorrono gli affetti eterni, costringendo le anziane femmine ad abbandonare i loro abituali giacigli...
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David Iozzi è nato a Vinci il 4 novembre 1970.
Con la sua prima raccolta di racconti, Biscotti con le mandorle, ha vinto il Premio Speciale della Giuria al Premio Nazionale Histonium 2002.
Tardi Argento è il suo primo lavoro pubblicato da Bonaccorso Editore.
I dieci racconti di David Iozzi si presentano quasi come declinazioni di altrettanti monologhi. La voce narrante parla dentro di sé e per questo ragiona mediante concetti e brevi colloqui tra l'io narrante e i suoi interlocutori. La scrittura si svolge come i pensieri che abbiamo. Non c'è un'esposizione piana così come non c'è nella nostra mente abituata com'è a ragionare per connessione di immagini, parole e sentimenti. Iozzi punta a questo linguaggio...
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Prefazione di
Lucio A.M. Renna
Introduzione di
Renato Scavino
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Norina Serpente Berritto
Mi chiamo Francesco
Mi chiamo Francesco è un meraviglioso romanzo che ci dà la gradevolissima sensazione di essere di fronte a San Francesco d'Assisi mentre ci parla con la sua umanissima poesia... e lo possono leggere davvero tutti.
Antonio Seracini
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Norina Serpente Berritto è nata a Canzano, in provincia di Teramo, nel 1940, ma risiede attualmente a Roma, dove ha svolto attività d'insegnante.
Presente, con poesie e racconti, in diverse riviste e antologie, fra cui "L'altro Novecento" (Vol. IV e V) di Vittoriano Esposito, ha pubblicato il volume di poesie Il falò delle ginestre (2000) con la casa editrice Fermenti di Roma, il volume di racconti Nel giardino del tempo (2001) con l'Istituto Italiano di Cultura di Napoli, il volume di racconti Sentieri di luce (Vita segreta di Gesù) con "L'Artistica" di Savigliano (Cuneo). Con Bonaccorso Editore ha pubblicato Santa Francesca Cabrini (Saggistica) 2004, e con tale opera ha vinto il Primo Premio Internazionale per la saggistica "La voce dell'emigrante 2005", Pratola Peligna (L'Aquila).
Ho letto diversi pregevoli lavori di Norina Serpente e vi ho sempre trovato una straordinaria musicalità poetica che afferra e ti sollecita a continuare la lettura. Anche questa agiografia dal significativo titolo: "Mi chiamo Francesco" provoca la stessa reazione: dalla prima all'ultima pagina si ha quasi l'impressione di sentire una voce che racconta la mirabile esistenza del "poverello d'Assisi".
Lucio Angelo Maria Renna
Vescovo di San Severo
Sia perciò benvenuto questo libro, (...) dalla forma confidenziale del diario in cui il protagonista si confessa, rivelando gli aspetti più umani della sua personalità. In questo modo si avvicina il santo all'uomo e si rende fruibile da parte di tutti la sua esperienza di vita.
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