Prefazione di
Giorgio Barberi Squarotti

Tu volgi il tuo sguardo
e sorridi a tua madre:
hai gli occhi di bimba,
di dolce splendore.

Se la vita potesse donarmi qualcosa
vorrei che il tuo tempo si fermasse per me.

Per me che ti amo,
che spio nel tuo sonno
persino il respiro.

Per me che null’altro al mondo vorrei
se non che il tuo amore restasse bambino.

Per me, per me sola
il tuo sorriso è la luce.

Risplende il mio viso:
mi guarda il mio amore.

Patrizia Passarello è nata ad Aosta il 3 Gennaio 1954.
Diplomata in Ragioneria è da sempre incline alle materie classiche. Lavora in una nota azienda della Provincia Torinese.
Tracce di te è il suo primo libro in quanto la passione per la scrittura è giunta nella maturità ed è per lei il posto dove rifugiarsi quando vuole sentirsi veramente se stessa.

Il discorso poetico di Patrizia non aspira all’eloquenza, alle accentuazioni delle passioni, al grido della parola, ma, al contrario, nasce da una considerazione o da un’osservazione del giorno, del luogo, della stagione, per suggerire la verità delle esperienze e degli accadimenti che ne sono gli emblemi e messaggi. In questa prospettiva i versi di Patrizia aprono tenacemente e strenuamente alla speranza, e ritmi e immagini ne sono il tramite. Un testo come Necessità è l’esempio migliore del valore della scrittura di Patrizia, quasi una dichiarazione di poetica...

Giorgio Bárberi Squarotti

Prefazione di Giovanni Perez

Stavolta,
mi hai fatto male,
signora,
come mai prima,
con quel biglietto d’addio
fra le lenzuola,
non perché inappagata,
ma per protesta, di ospite
di sole poche ore.
Neanch’io me l’aspettavo.
Come me adesso,
avresti dovuto sapere
che le intenzioni,
i sogni di libertà
non strappano le radici dell’amore.

Michele Serpico è nato a Pozzuoli (Napoli). Per 41 anni ha lavorato nelle FS a Milano, Roma, Venezia, Genova e Verona, prima come impiegato, poi come funzionario, infine come dirigente. Dal 1997 si è stabilito in via definitiva a Verona.
Nel 1996 ha pubblicato un saggio sul rapporto uomo donna dal titolo La coppia dei bugiardi, successivamente tre libri di poesie: nel 2000 Descrizione di un’idea di senso; nel 2002 Senza garanzie; nel 2003 Tutti i giorni; quest’ultimo con Bonaccorso editore, Verona.

Serpico parla a noi di se stesso, perché ritiene che tutto ciò che lo riguarda possa, almeno un po’, riguardare anche noi. Parla di una vita che è fatta di sguardi, scelte, di decisioni mai completamente evidenti nelle rispettive motivazioni, di ansie e di attese. C’è una solitudine che accompagna il poeta, mista a silenzi, emozioni, fantasie, vicende immaginarie; il lievito della fantasia può diventare la forza che sconfigge ogni paura, soprattutto la paura dello smarrimento.
Si tratta per Michele Serpico di narrare il proprio universo interiore, composto di passioni, emozioni immediate, apparenze, ricordi, illusioni e risonanze interiori, senza mai lasciar predominare l’inquietudine sulla serenità. L’imperativo diventa quello di raccontare esperienze vissute intrecciate con tante altre certamente inventate, ma non per questo meno reali, con un linguaggio che nulla concede ad artifici retorici, a complesse e artificiose architetture espressive, a complicati rimandi, implicazioni e metafore. L’irrompere dell’imprevisto amoroso sul quale si posa lo sguardo solitario del poeta è l’equivalente della domanda che di fronte alla profondità del tempo noi indichiamo come quell’imprevedibile che sempre sfugge nel “turbinìo delle novità successive”.

Giovanni Perez