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Collana SAGGI LIBERI - 2004

Presentazione di Lucio Angelo Renna

Prefazione di Renato Scavino

Norina Serpente Berritto

Santa Francesca Cabrini

Questi giovani pre-adolescenti costituiscono una comunità a parte. Comunicano tra loro in un gergo fatto di parole strane. Tra essi vige la legge del più forte, o di colui che ha le mani più leste a rubare. Alcuni cercano un guadagno stabile facendo i lustrascarpe o gli strilloni. Altri affrontano i lavori dei grandi, sacrificando il candore e la salute.
Poveri ragazzi! Com'è angosciante lo sfruttamento del lavoro minorile! Quanto è basso il salario per ore e ore di immani fatiche! Nessun datore di lavoro si preoccupa di quelle piccole anime che vacillano, dei problemi di giustizia sociale, dei rischi insiti nello stato di emarginazione in cui il lavoratore sfruttato si viene a trovare.
E' poco il pane che nutre il silenzio delle lacrime. Sono avvolti dalla nebbia della pena i prati che chiamano da lontananze infinite con la promessa di giochi. E' lontano il Cielo. Nel cuore dei piccoli singhiozza il pianto nascosto delle mamme.

pp. 308 - 15,00 EURO

Norina Serpente Berritto è nata a Canzano, in provincia di Teramo, nel 1940, ma risiede attualmente a Roma, dove ha svolto attività d’insegnante.
Presente, con poesie e racconti, in diverse riviste e antologie, fra cui “L’altro Novecento” (Vol. IV e V) di Vittoriano Esposito, ha pubblicato il volume di poesie Il falò delle ginestre (2000) con la casa editrice Fermenti di Roma, il volume di racconti Nel giardino del tempo (2001) con l’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, il volume di racconti Sentieri di luce (Vita segreta di Gesù) con “L’Artistica” di Savigliano (Cuneo).
Ha vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali.

Ho letto con molto interesse e spirituale godimento l'opera di Norina Serpente Berritto intitolata "Santa Francesca Cabrini". E' stata, per me, una conferma della versatilità, sensibilità e profondità di cultura che l'autrice dimostra in tutti i suoi scritti.
Quando ci si affida alla sua mente, al suo cuore ed alla sua penna si va sul sicuro. Così è anche della presente opera, nella quale Norina evoca con simpatia, ammirazione e stupore la figura di Santa Francesca Cabrini, patrona di coloro che, per necessità di lavoro, abbandonano paese, casa, famiglia, sperando di trovare in altri luoghi quanto non riescono a trovare nella loro terra...

Lucio Angelo Renna

Le vie che conducono alla santità sono molte, ma tutte hanno il medesimo punto di partenza: un amore eroico per il prossimo che è la figura, e la manifestazione esteriore, dell'amore totale dell'anima verso Dio. Amore naturale e amore "d'elezione" si sommano in questa volontà di "servire", che è negazione di se stessi per rinascere in una dimensione superiore, in cui l'animo è divenuto strumento di Qualcuno che lo guida là dove egli non sarebbe capace di giungere con le proprie forze.

Renato Scavino

Prefazione di Vittorino Andreoli

Alberto Fezzi

Sognando un Negroni

Anche Verona, come ogni opulenta città che si rispetti, si vanta di avere i suoi locali chic, cool, alla moda insomma.
Il successo di un locale è decretato dalla quantità e dal tipo di persone che ci vanno e così capita che un locale sia alla moda per un periodo e poi diventi desolato come il peggiore dei Bar Sport, solamente perché non ci va più tanta gente o un certo tipo di gente.
Si verifica spesso un particolare fenomeno di massa, che potremmo definire migrazione inconscia, per cui tutte le persone che prima frequentavano un locale, da un giorno all’altro abbandonano quel locale per frequentarne un altro, senza alcuna plausibile spiegazione o motivazione. Un giorno si frequenta un locale e un mese dopo, puf!, tutti in un altro locale che dista magari solo 100 metri, e chi torna nel vecchio locale è perdente più di Hector Cuper.

pp. 174 - 10,00 EURO

Alberto Fezzi è nato a Negrar (Vr) il 25/09/1977 e abita a Verona.
Si è diplomato al Liceo Classico “S. Maffei” nel 1996 e si è laureato in Giurisprudenza a Verona nel 2001.
Attualmente svolge la professione di praticante avvocato presso un importante studio legale veronese.
Le sue passioni oltre alla scrittura, in cui debutta con questo libro, sono la recitazione (collabora con la Nuova Compagnia Teatrale di Enzo Rapisarda), la musica (ha suonato per alcuni anni in una band veronese, I Dickers, ed è autore di testi musicali), il cinema e la pallacanestro.

L’ho letto con la stessa velocità con cui i giovani veronesi bevono un Negroni e credo che questa pozione magica abbia contribuito a farmi gustare questo libro, almeno per quell’effetto che l’alcool esercita su chi non beve mai.
L’ho trovato comunque piacevole, ben scritto, con quel senso della spensieratezza e paradosso che consente agli ingredienti di mettere in un bicchiere un miscuglio di effetto che resiste al tempo. Proprio come un Negroni: un terzo di Martini rosso, un terzo di Campari e un terzo di Gin.

Vittorino Andreoli

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