Presentazione di Jean-Marie Leblanc

L’eroismo di Poli consiste nell’aver vinto fuori dal suo terreno abituale, un po’ come se Massignan avesse vinto in volata la Sanremo. Tutti i corridori del mondo sognano di vincere una tappa al Tour, ma quasi tutti sanno, sentono dentro di sé, che non sarà quella del Ventoux. Troppo difficile. Poli sapeva che per provare a vincerla (vincerla, si sa sempre dopo) doveva andare in fuga. È andato in fuga, anche se da quel che ci racconta la notte della vigilia non l’ha passata nel migliore dei modi.

pp. 162 - 10,00 EURO

Roberto Santini, dottore commercialista e revisore contabile, pubblicista, è nato a Verona il 21 marzo 1964 e vive, da qualche anno, ad Imola.
È collaboratore de Il Sole 24 Ore, di Egea, di Cedam e di altri editori specializzati in materia societaria e fiscale, ed autore di numerose pubblicazioni. È relatore in convegni e master in materia di diritto societario e bilancio e collabora da anni con la cattedra di Diritto Commerciale nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Padova.
Pratica il ciclismo, per il quale nutre una smisurata passione. Il libro rappresenta la sua prima esperienza nel campo dell’editoria sportiva.

E' una delle magiche virtù del Tour de France: poter trasformare in un sol giorno uno dei partecipanti in un eroe, grazie ad una sua performance.
Il 18 luglio 1994 fu un giorno di grazia per Eros Poli, autore di una lunga e bella fuga sulle strade infuocate della Provenza che hanno visto l’atletico passista alla conquista del Mont-Ventoux e di una magnifica vittoria di tappa a Carpentras.
La sua lotta coraggiosa contro la fatica è rimasta nel cuore di tutti gli addetti e dei telespettatori. La sua cordialità, il suo buon umore e il suo spirito di squadra hanno fatto il resto. Nel 1997 Eros Poli entrò a far parte della squadra francese Gan, dove fece apprezzare le sue qualità di "gregario" fino alla fine della sua carriera. E il Tour de France l’ha poi accolto nel suo staff nel 2000 e nel 2001.
Eros Poli ama la Francia e i Francesi conservano un ricordo molto caloroso di Eros Poli.

Jean-Marie Leblanc
Direttore Generale
del Tour de France